martedì 21 agosto 2012

VLA (Vale L'Architetto) n.1: lo spazio degli incontri

Ciao a tutti!! Sono Valentina: il vostro architetto di fiducia! ...O, almeno, spero di diventarlo presto! :)
Elena mi ha introdotto a voi e, in attesa di vostre richieste di aiuto, voglio proporvi io qualche spunto. Vorrei parlarvi di un’architettura nascosta, che magari molti di voi non conoscono. Comunemente a cosa pensate quando sentite parlare di architettura? A palazzi, case, chiese… antico, moderno e contemporaneo… Ma l’architettura non è solo costruita, è anche letta, parlata, pensata… e ci offre interessanti spunti di riflessione. Cominciamo dunque... :) 
La prima riflessione che vi voglio proporre, tratta i NON-LUOGHI. Ne avete mai sentito parlare? Sapete di cosa si tratta? I nonluoghi sono gli aeroporti, le grandi catene, i fast-food, i parchi di divertimento … tutti quei “luoghi” che offrono gli stessi identici servizi in tutte le parti del mondo. Ci avevate mai pensato? Prendiamo, ad esempio, un fast-food: pensate all'ultima volta che ci siete entrati, eravate nella vostra città o dall'altra parte del mondo? Ecco, in quel “nonluogo” avete consumato lo stesso cibo che avreste potuto trovare a pochi passi da casa, l’arredo era lo stesso di quello della vostra città e guardandovi intorno non sarete certamente riusciti a dare un’identità al posto in cui vi trovavate. Sembra una cosa banale, ma se siete persone a cui piace viaggiare, fate caso a queste piccole cose, e saranno proprio questi piccoli accorgimenti a dare un altro sapore al vostro viaggio! Vi consiglio, a questo proposito, “Disneyland e altri nonluoghi” di Marc Augè: una lettura breve e divertente, che tratta questo tema, e trovo sia un ottimo spunto di riflessione... almeno, così è stato per me! Anzi, sperando di incuriosirvi ancora di più... vi propongo alcuni passaggi interessanti del libro:
- “Il viaggio impossibile è quello che non faremo mai più, quello che avrebbe potuto farci scoprire paesaggi nuovi e altri uomini, che avrebbe potuto aprirci lo spazio degli incontri”.
- “Forse uno dei nostri compiti più urgenti consiste nell’imparare di nuovo a viaggiare, eventualmente nelle nostre immediate vicinanze, per imparare di nuovo a vedere”.



Augè, di Disneyland, scrive: “Non si visita Disneyland senza almeno un apparecchio fotografico. […] Si va a Disneyland per poter dire di esserci andati e fornirne la prova. Noi viviamo in un’epoca che mette in scena la storia, che ne fa uno spettacolo e, in questo senso derealizza la realtà. […] A Disneyland è lo spettacolo stesso che viene spettacolarizzato: la scena riproduce quel che era già scena e finzione”.


Spunti ce ne sono... Ora tocca a voi! Ditemi la vostra! Che ne pensate?? Aspetto sempre le vostre richieste! :) A presto!

Vale


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